TENUTA MARIANIS
Una francese laureata in economia e commercio che ristruttura una stalla. Nonostante i pregiudizi e le difficoltà, Fabienne Coletti ha dimostrato sul campo le capacità che possono sfoderare le donne del settore primario in Friuli.
La Tenuta Marianis, di proprietà della Regione Friuli Venezia Giulia, viene affidata nel 2012 al Circolo Agrario Friulano. Allora l’azienda necessitava di ingenti interventi e risentiva della crisi subita dal settore cerealicolo ma, nonostante le difficoltà, Fabienne Coletti è riuscita con successo a rimettere in marcia l’attività. L’attuale direttrice ha affrontato con coraggio la sfida della ristrutturazione e ci ha raccontato come è nata la sua scelta strategica di scommettere sulla conversione al biologico.
· Fabienne, come nasce il progetto per risollevare la Tenuta Marianis?
Quando abbiamo varcato le porte della Tenuta Marianis, la situazione non era delle più rosee ma, con il Circolo Agrario Friulano, ci siamo sentiti il dovere di trovare un soluzione. Per ridare alla Marianis le sue caratteristiche di nobiltà e portare il bilancio in utile serviva andare incontro al consumatore e ciò mi ha portato subito a pensare al BIOLOGICO. Devo dire grazie a Latterie Friulane, al Professor Formigoni, al dottor Cecchetto, ai dipendenti che hanno creduto nel progetto e che mi hanno guidata e infine a Valerio Nadalin che ci mette tutta la passione per produrre alimenti di qualità per i nostri animali.
· Pensa che il biologico possa rappresentare un vantaggio competitivo per tutte le aziende del settore e del territorio?
La risposta si trova sugli scaffali dei supermercati: gli alimenti convenzionali e biologici coesistono e va bene così. Produrre latte biologico non è una passeggiata, non si riesce a fare ovunque. A mio parere servono sia i prodotti convenzionali, sia biologici fatti bene: sono mercati diversi da soddisfare e la presenza di entrambi lascia i consumatori liberi di scegliere.
· Marianis oggi vanta la mandria di pezzata rossa più grande d'Italia ed è la più grande stalla biologica a livello nazionale. Ora cosa si aspetta dal futuro? Quali sono i prossimi progetti?
La Marianis è molto di più di una stalla, è parte della gente di Piancada. Si può dare molto di più alla regione, è un momento in cui serve cambiare il paradigma. L’azienda si trova di fronte a Lignano, in fondo alla laguna di Marano, dall‘altra parte dell‘argine per 4 mesi ci sono 5 milioni di persone che sono in ferie…a Lei non verrebbero delle idee?
· Cosa servirebbe al settore agroalimentare FVG per crescere ancora?
Al settore agroalimentare friulano serve promuovere l’immagine e la sostanza del Friuli Venezia Giulia. Dovremmo, per esempio, creare eventi che sfruttino tutte le possibilità che abbiamo, soprattutto il mare e il suo turismo. Spesso mi rendo conto che pochi sanno dov’è la nostra regione e dobbiamo confrontarci con realtà modello come il vicino Trentino. Dobbiamo lavorare di più per valorizzare i nostri prodotti di eccellenza come i latti, i formaggi, le carni e i prosciutti, la cui qualità è assicurata dai cereali e gli alimenti del nostro territorio che stanno alla base della nutrizione dei nostri animali. Senza dimenticare poi l’ingrediente principale: LE NOSTRE GENTI, con la loro competenza, tenacia e passione.