APICOLTURA COMARO

Claudio Comaro ci racconta come la sua famiglia sia riuscita a portare avanti l'attività di apicoltura da 150 anni

La Comaro raggiunge quest’anno l’importante traguardo dei 150 anni di attività. Un compleanno ancora più importante perché la Famiglia Comaro è ancora saldamente al comando di quest’azienda, fondata nel 1870 e giunta oggi alla quinta generazione.
 

·  Claudio, quale valore aggiunto dà il Friuli Venezia Giulia alla sua azienda?
Il Friuli Venezia Giulia è la casa delle nostre api, grazie al quale possiamo mantenere un altissimo standard qualitativo. A Cassacco abbiamo aperto di recente una nuova sede composta da un moderno stabilimento dove confezioniamo il miele proveniente dai nostri oltre 2100 alveari di proprietà, posizionati nelle provincie di Gorizia e Udine. Nonostante sia una regione piccola, il Friuli Venezia Giulia è una fonte incommensurabile di risorse. Grazie al nostro Know how e ai nostri collaboratori, con cui condividiamo la passione per le api, siamo diventati un’azienda leader del settore, oltre che un punto di riferimento importante per gli apicoltori della Regione e di tutto il Paese.

 
·  Cosa si aspetta dal futuro? Cosa servirebbe al settore agroalimentare FVG per crescere ancora?
Ci piace definirci in fase di continua evoluzione: internazionalizzazione e innovazione sono le due leve su cui stiamo investendo.
Le dimensioni e i consumi procapite del mercato del miele in Italia sono ancora molto contenuti rispetto ad alcuni Paesi Esteri. Guardiamo con attenzione al Medio Oriente e ai Paesi del Nord Europa, ma non tralasciamo il mercato domestico, su cui riteniamo ci siano ancora ampie opportunità di crescita.
Ricerchiamo la continua innovazione, una leva fondamentale per essere competitivi e distintivi in una categoria ritenuta ancora da molti operatori una commodities. Proprio per rispondere a questi trend, Comaro ha introdotto nella propria gamma da qualche anno, prima nel settore in Italia, la Linea dei “Mieli Aromatizzati” che sta riscuotendo grandi risultati.
Per quanto riguarda il settore agroalimentare, la nostra regione può vantare eccellenze produttive anche nel nostro comparto, ma se non facciamo sistema rischiamo di perdere molte opportunità di sviluppo, sia nel mercato nazionale che nei mercati internazionali.
 
·  Sappiamo non essere stata un’annata facile per gli apicoltori, come avete reagito alla crisi che ha dovuto affrontare il vostro settore?
Non è stato certo un anno facile e purtroppo queste difficoltà sono diventate sempre più frequenti. Il 2019 è forse stato il peggiore degli ultimi 50 anni dal punto di vista della produzione soprattutto dell’acacia .
Grazie ad autorevolezza ed esperienza ci siamo costruiti una fitta rete di relazioni che ci hanno consentito di far fronte ai numerosi impegni commerciali, anche internazionali. Alla base del nostro lavoro di apicoltori c’è la cooperazione che è un valore imprescindibile appreso dalle api stesse.



 
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