SOLUZIONI OPERATIVE ANTI-COVID MADE IN FVG


mercoledì 13 maggio 2020
Agrifood FVG

SOLUZIONI OPERATIVE ANTI-COVID
MADE IN FVG PER LA FASE DUE

Sono molteplici le proposte friulane per permettere al settore agroalimentare (e non solo) il riavvio delle attività in totale sicurezza.

La fase due per la riapertura delle attività agroalimentari sapevamo sarebbe stata stringente. Le linee indicate dal governo stanno mettendo a dura prova il comparto, che però ha già dimostrato grande resilienza. 

Avevamo già commentato l'interpretazione di queste linee guida in merito alla sicurezza assieme ai veterinari della Regione FVG durante il nostro Webcaffè dedicato (potete rivederlo QUI). Dopo tanta attesa, sono finalmente arrivate anche le indicazioni per la ristorazione dell'Inail (scaricabili QUI). La regola base che vige per l'intera filiera è sicuramente l'impegno nella sanificazione. 

Per adeguarsi ai criteri e agli standard di igiene richiesti dalle autorità, sono svariate le proposte di aziende della nostra regione.
Ve ne presentiamo qui alcune:

  • Wippy Idea di Polcenigo (PN) ha brevettato già anni fa uno strumento per la sterilizzazione dei carrelli della spesa

  • MIT srl di San Quirino (PN) propone 3 macchinari per facilitare il problema dell'igiene: 
1) PALLET CLEANER: una cabina automatica per la disinfezione delle merci caricate su pallet in arrivo e in ingresso ai luoghi di produzione
2) DRY STERILIZER: lo sterilizzatore a secco per produzione in continuo di dispositivi facciali filtranti
3) CARONTE - IL BIO INERTIZZATORE: una macchina per luoghi pubblici (aziende, centri commerciali, scuole, uffici pubblici, ecc…) per la gestione in sicurezza di dispositivi di protezione monouso in TNT
 
  • Lean products srl di Pordenone ha sviluppato il robot BE.FREE per la sanificazione degli ambienti



Ricordiamo che il decreto Cura Italia ha introdotto il bonus per le aziende riguardo agli interventi di pulizia straordinaria e disinfezione per affrontare la fase 2, bonus successivamente ampliato dal decreto Liquidità che prevedeva il riconoscimento di un credito d’imposta del 50% delle spese di sanificazione degli ambienti e degli strumenti di lavoro sostenute e documentate fino ad un massimo di 20 mila euro per ciascun beneficiario, fino a un massimo di 50 milioni di euro per tutto il 2020.
 

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