Coming soon...INVESTIMENTI PER LA SOSTENIBILITA'


lunedì 28 ottobre 2019
Agrifood FVG

Presentato il "Patto per la Ricerca" a Roma:
investimenti nella ricerca con al centro la sostenibilità.
Promossa la collaborazione fra imprese ed università

 

Roma, 23 ottobre 2019. Sala della Regina della Camera dei Deputati
Il "Patto per la Ricerca" è stato presentato ufficialmente dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Lorenzo Fioramonti, alla presenza anche del Presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico, lo scorso mercoledì a Roma.
 
Il Patto prevede un percorso ambizioso in dieci tappe, volto a ribadire il valore essenziale della ricerca scientifica per l'economia e lo sviluppo del Paese, avviando un dialogo nel quale istituzioni pubbliche e aziende private sono chiamate a cooperare per fare della ricerca il cuore del Made in Italy e rilanciare l'economia italiana in accordo con i criteri di sostenibilità sociale, ambientale ed economica.
 
Il Ministro Fieramonti propone di incrementare gli investimenti in ricerca e formazione per avvicinarci alla media europea del 2% e all'Obiettivo di Lisbona del 3%; a tal fine sarà determinante la collaborazione tra pubblico e privato, con l’impegno da parte delle imprese italiane, a cominciare dalle grandi aziende partecipate dallo Stato, ad aumentare i loro investimenti in R&S per arrivare al 3% degli utili, a fronte di normative incentivanti, prima fra tutte il credito d'imposta in ricerca e formazione.
 
Il Patto sancisce inoltre che gli investimenti siano destinati ad attività rispettose dell'ambiente e condotte in co-produzione con università ed enti pubblici di ricerca, superando il tradizionale modello lineare di trasferimento tecnologico. Viene posta una particolare attenzione anche alla dimensione territoriale per aumentare le ricadute positive della ricerca, anche in collaborazione con i decisori istituzionali attraverso modelli di governance sperimentali, come quello dei Cluster Tecnologici Nazionali.
 
Infine, è stata preannunicata la costituzione di un’Agenzia Nazionale per la Ricerca e l’Innovazione, partecipata dalle imprese italiane, sul modello del coordinamento dei Research Council britannici e delle Agenzie per l’innovazione israeliane che avrà il compito di finanziare brevetti e co-produzione tra pubblico e privato, oltre al più tradizionale trasferimento tecnologico. Questa struttura potrebbe diventare la guida tecnica della politica di ricerca e innovazione del Paese. 
 
 
Dal dibattito sono emersi alcuni punti rilevanti:

  • il Patto per la Ricerca rappresenta un elemento di positiva discontinuità rispetto al passato;
  • necessità di riservare più spazio alle piccole e micro imprese;
  • esigenza di politiche della ricerca coordinate e continuative (non “day by day”);
  • importanza dell’impegno connesso alla riconversione del sistema produttivo;
  • necessità di rifocalizzare l’offerta formativa, in risposta alle esigenze legate alla trasformazione del mercato del lavoro e di superare il problema della sottoccupazione;
  • necessità di promuovere la collaborazione azienda – azienda (non solo università – enti di ricerca – imprese);
  • esigenza di favorire la cooperazione MIUR – MIPAAF per l’adozione di un programma di sviluppo strategico per il settore agroalimentare.

Infine, il Presidente del gruppo tecnico Ricerca e Sviluppo di Confindustria, Daniele Finocchiaro, ha condiviso l’idea di una mobilitazione generale per la ricerca e l’innovazione, sottolineando l’importanza di questi fattori per le strategie di sviluppo del Paese e il ruolo centrale svolto in questo senso dalle imprese. Per Confindustria il Patto deve quindi favorire l’individuazione di azioni comuni e concrete, da realizzare rapidamente e in modo congiunto. Potrebbe essere l’occasione per razionalizzare e potenziare il sistema di supporto alla ricerca, promuovendo un più ampio impegno di tutti i soggetti, pubblici e privati.
 
 

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