I DAZI USA E IL NUTRISCORE: MINACCE PER L'AGROALIMENTARE FVG?


lunedì 13 gennaio 2020
Agrifood FVG

I DAZI USA E IL NUTRISCORE:
MINACCE PER L'AGROALIMENTARE FVG?

Dazi Usa anche sul vino friulano, etichetta nutrizionale europea (il nutri-score a semaforo) che penalizza addirittura il prosciutto di San Daniele. L'agroalimentare del Friuli Venezia Giulia sotto attacco? 

FONTE: Il Gazzettino

Le eccellenze del settore agroalimentare della nostra regione, quali vini e San Daniele, sono messe sotto pressione dalla minaccia dei dazi trumpiani e dall'etichetta "negativa" che il nuovo sistema europeo di valutazione nutrizionale "Nutriscore" assegnerebbe al nostro prosciutto. La politica si è attrezzata per l'offensiva: la consigliera regionale Mara Piccin (Fi) ha annunciato la presentazione di una mozione affinché la Regione si attivi per scongiurare i dazi degli Stati Uniti e il presidente Massimiliano Fedriga preannuncia una campagna di promozione dei prodotti di pregio.

Chi opera ogni giorno con la filiera agroalimentare non vede nero. «Il mercato è così grande che c'è spazio per altre destinazione, anziché restare costretti nei mercati maturi», afferma convinto Claudio Filipuzzi, presidente di Agrifood, l'Agenzia deputata in regione allo sviluppo della filiera dell'agroalimentare. «I cambiamenti culturali ed economici in atto danno nuove prospettive e, per cogliere le opportunità che pongono, siamo chiamati a far evolvere le nostre produzioni, pur rispettandole nelle loro particolarità», evidenzia.
«Tradizione, del resto, non vuol dire restare fermi - aggiunge Filipuzzi - Viceversa, i prosciutti di San Daniele, per fare un esempio, dovrebbero essere ancora calcinati, esposti all'aria al mattino e ritirati la sera». Le eccellenze alimentari Fvg, in sostanza, hanno già saputo evolvere intercettando i cambiamenti culturali che si sono avuti nel tempo e, sostiene il presidente, devono continuare in questa pratica. «Il prosciutto un tempo era più salato, ora la presenza di sale è notevolmente calata, perché c'è stata una spinta salutista in tal senso. Non ci sono alternative: i prodotti devono evolvere, perché non saremo in grado di fermare un mondo che cambia».

Filipuzzi proprio in questi giorni ha visto riconoscere dalla Ue un'argomentazione che aveva più volte sollevato: trovare il modo per «rendere più agili i disciplinari Dop e Igp, caratterizzati da una rigidità non più compatibile con la velocità di cambiamento dei consumi e dei mercati». La Commissione Ue, infatti, ha lanciato una consultazione pubblica che si concluderà il 27 gennaio per raccogliere spunti su una revisione di tutta la disciplina che interessa circa 3mila prodotti agroalimentari (Dop, Igt, vini), tra cui diversi in Friuli Venezia Giulia. «La Cina - considera Filipuzzi guardando al futuro - aumenterà il suo consumo di carne e il Far East è un'opportunità anche per i nostri vini, se dovranno subire i dazi Usa». Occorre, però, «avere un approccio scientifico e di sistema per affrontare i nuovi mercati, a partire dalla creazione di una piattaforma logistica in cui arrivare insieme per poi farci lì, e non prima, concorrenza», conclude.

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