Per le latterie sociali cooperative del pordenonese di Marsure di Aviano, Palse di Porcia e Maron di Brugnera, la competitività è legata anche alla trasmissione al consumatore di valori sui quali è fondata la loro storia e che si ritrovano nelle loro produzioni.
Territorio, sostenibilità, filiera corta, km 0, freschezza dei prodotti e artigianalità delle lavorazioni, sono infatti aspetti che le caratterizzano e che gli amministratori intendono valorizzare.
Nate come latterie turnarie di paese negli anni venti, sono diventate cooperative nella seconda metà del secolo scorso, mantenendo quindi una gestione basata sulla partecipazione diretta dei produttori di latte che, a beneficio di imprese e territorio, favorisce relazioni e scelte condivise di filiera. I tre caseifici oggi lavorano circa 37.400 ettolitri di latte all’anno, conferito da quindici allevatori della zona.
I rappresentanti delle latterie di Marsure, Palse e Maron hanno incominciato a confrontarsi ad inizio 2019, con l’obiettivo di valutare possibili integrazioni. Dagli incontri sono nate collaborazioni, con scambi di prodotti e iniziative promozionali e pubblicitarie di gruppo, e l’idea di un progetto comune, coordinato da Giuliana Masutti, per la cui realizzazione è stato richiesto il sostegno regionale ai sensi della L.R. 6/2019 art. 33.
Come contemplato dalla norma, a luglio di quest’anno, imprese di trasformazione e aziende agricole socie si sono pertanto aggregate formalmente nell’A.T.I. – Latterie Cooperative Pordenonesi, con il supporto di Confcooperative Pordenone.
Gli investimenti previsti sono finalizzati a instaurare e rafforzare i rapporti e la comunicazione con il consumatore finale, a valorizzare e promuovere la vendita diretta dei prodotti, a migliorare l’efficienza produttiva e ad aumentare il benessere animale.
Il progetto coinvolge molti giovani allevatori attenti alla sostenibilità dell’allevamento bovino da latte e della trasformazione casearia, attività fondamentali per la cura del territorio, il mantenimento di un’economia locale e la salvaguardia di un patrimonio di conoscenze e tradizioni del Friuli Venezia Giulia.