L'indagine di Nomisma conferma l’attenzione verso la tutela ambientale degli italiani, espressa tramite l’acquisto di prodotti alimentari fatti con metodi sostenibili (il 54% lo farà regolarmente nei prossimi 12 mesi), locali e a km0 (preferiti in maniera costante dal 50% degli italiani) o di food a marchio biologico (la cui quota di frequent user che nel 2021 si attesterà al 51%).
A raccontare l’impegno degli italiani verso la transizione verde anche l’acquisto di prodotti con poco imballaggio (scelta che nel giro di un anno diventerà la norma per il 65% dei responsabili di acquisto) o di quelli che presentano un packaging sostenibile (decisione che nel 2021 verrà effettuata con costanza dal 59% degli italiani, contro il 45% di chi lo fa già).
4 i macro-aspetti che secondo i consumatori contribuiscono a definire la sostenibilità di un prodotto alimentare: in primis, con un peso del 34%, i metodi di produzione, seguiti dalle caratteristiche del packaging (fattore che incide per il 33%), dagli aspetti più legati ai temi della filiera e dell’origine delle materie prime (22%) e dalla responsabilità etica e sociale (13%).
Il packaging si conferma dunque un attributo in grado di definire ed incidere sulla percezione della sostenibilità di un prodotto alimentare. Non solo, il 47% degli italiani individua come principale funzione del packaging “contribuire a definire la sostenibilità del prodotto”. Ruolo che segue le più tradizionali e fondamentali funzioni di conservazione (66%) e protezione delle proprietà organolettiche dei prodotti (60%).
1 italiano su 4 individua come principale driver di scelta dei prodotti alimentari la presenza di una confezione sostenibile (il 26% nel caso di prodotti destinati alla cura della casa e all’igiene della persona). Negli ultimi 6 mesi il 14% degli italiani ha smesso di acquistare prodotti a causa di una confezione che non presentava elementi di sostenibilità. Tra le caratteristiche dei materiali del pack che più incidono sulle scelte di acquisto: assenza di overpackaging (55%), riciclabilità (43%), presenza di materie prime derivanti da fonti rinnovabili o a ridotte emissioni di Co2 (43%). Importante anche la presenza di materiale compostabile o biodegradabile (41%) e la completa assenza di plastica (32%). A non prestare attenzione al materiale della confezione nell’atto di acquisto solo il 7% degli italiani.
Per ricercare indicazioni sugli aspetti green dei prodotti gli italiani leggono infatti le etichette (strumento utilizzato dal 75% degli italiani) o si informano online (20%), ma il 26% valuta ancora insufficienti le informazioni a disposizione e un ulteriore 64% vorrebbe saperne di più. Tra le indicazioni più apprezzate e ritenute più utili quelle su: modalità di riciclo della confezione (molto importante o importante per 8 italiani su 10), percentuale di materiale del pack proveniente da fonti rinnovabili (75%), quantità di plastica ridotta o non più utilizzata per produrre quell’imballo (70%) ed emissioni di CO2 risparmiate per la produzione del pack (61%).